Che fare in casi di sospetto maltrattamento all’infanzia? Un vademecum per medici e pediatri

di Marcella Sala*

mani3È stato presentato mercoledì scorso, a Palazzo Marino, il nuovo vademecum di Terre des Hommes, SVSeD e Ordine dei Medici di Milano per l’orientamento di medici e pediatri nella gestione dei casi di maltrattamento, o di sospetto tale, a danno di bambine e bambini.

In una brochure di poche pagine sono raccolte le informazioni essenziali sui diversi tipi di abuso, i modi con cui segnalarlo e i soggetti ai quali rivolgersi. Lo strumento fungerà da guida pratica per gli operatori, perché superino la condizione di “spaesamento” nella quale spesso si trovano in questi casi, nonché il senso di solitudine e di indecisione su come agire.

Il vademecum, che sarà distribuito nelle strutture sanitarie di Milano ed è disponibile online, esce a un anno dalla presentazione di un’altra indagine, che aveva rivelato un forte bisogno d’informazione e formazione da parte dei medici di famiglia e dei pediatri sul tema del maltrattamento all’infanzia.
L’indagine ha fatto emergere, ad esempio, una buona dose di “omertà” all’interno della categoria: fra i medici intervistati che dichiarano di aver sospettato, nella propria carriera lavorativa, situazioni di maltrattamento (il 65%), solo la metà ha deciso di segnalarlo. Senza volere con questo puntare il dito contro alcuno, è utile comprendere i motivi alla base delle mancate segnalazioni. Fra le ragioni prevalenti vi è la mancanza di prove sufficienti, ma anche il non sapere a chi segnalare il caso e come, o il timore di conseguenze negative sulla famiglia e sul bambino.
Proprio per sventare i casi in cui l’inattività discende da una mancanza di informazioni, i promotori dell’indagine hanno pensato di progettare un vademecum ad uso e consumo di medici e pediatri.
Come è stato più volte ribadito nel corso della presentazione pubblica, questo strumento è solo un primo passo. Altre iniziative sono in programma per venire incontro non più alla domanda di informazioni su cosa fare in casi di sospetto maltrattamento, quanto all’esigenza di un’adeguata formazione e preparazione su come riconoscerli.
L’indagine rivela anche, infatti, una forte confusione su cosa s’intende per maltrattamento e su quali siano le forme in cui esso può manifestarsi. Oltre all’abuso sessuale e al maltrattamento fisico, vi sono ad esempio violenze più nascoste (e più diffuse): le patologie della cura. All’interno di questa tipologia pochi sanno distinguere i casi di trascuratezza da parte dell’adulto (incuria), cura eccessiva (ipercura), o cattiva cura (discuria).
Per colmare il gap formativo, l’Ordine dei Medici e la ASL, in collaborazione con Terre des Hommes e SVSeD, hanno in previsione l’avvio di una serie di momenti specifici sul maltrattamento, destinati a medici e operatori.

Il primo appuntamento sarà il prossimo 17 maggio presso la Casa dei Diritti di Milano. Un invito per chi voglia prepararsi ad affrontare il tema è, naturalmente, non mancare.

L’iniziativa qui presentata fa parte della Campagna “indifesa” di Terre des Hommes.

* ricercatrice presso Irs ed Econpubblica, Università Bocconi.

Un pensiero su “Che fare in casi di sospetto maltrattamento all’infanzia? Un vademecum per medici e pediatri

  1. Marianna Giordano

    Su questo tema vi è anche il documento Semeiotica medica dell’abuso sessuale nei bambini prepuberi risultato del lavoro di un gruppo di professionisti italiani afferenti all’area ginecologica, medico-legale e pediatrica, associati al cismai Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’infanzia (www.cismai.org). Un estratto in La Colposcopia in Italia Anno XIX – N. 2 pagg. 11-17

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