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“Benvenuti in Galera”

di Francesca Susani*

Sarà che io quando cucino mi rappacifico con la vita (mio marito dice che “seguo il mio flusso”) e che il mondo della ristorazione mi affascina ormai da molti anni… ma dal momento in cui mi sono seduta in sala ho goduto di ogni passaggio di questo bellissimo documentario che racconta l’esperienza del primo ristorante aperto in un carcere, ho riso e mi sono commossa. Ho provato tanta stima e simpatia per i protagonisti della storia. E ho cercato di capire e di vedere le cose con occhi diversi. Continua a leggere

Manodopera

Film d’animazione in stop motion di A.Ughetto, 2022

di Cristina Sironi*

Manodopera è il titolo scelto dalla distribuzione italiana e forse una volta tanto è più caratterizzante dell’originale “Interdit aux chiens et aux italiens (Vietato ai cani e agli italiani)”, che dava una sfumatura più dolorosa e graffiante a una storia dura ma che ci conquista anche per la sua dolcezza e pacatezza. Sì perché questo bellissimo film in stop motion racconta soprattutto di uomini e donne le cui mani hanno un valore forte e centrale: quello del lavoro, della trasformazione della materia, della trasmissione di saperi tra una generazione e l’altra. Mani che sono anche veicolo di affetto: per donare fiori, disegnare cuori sull’acqua o sulla farina, per suonare e ballare e alleggerire la fatica e i dolori dei giorni.

Le grandi mani dei pupazzi di plastilina rappresentano anche la continuità, la cifra identitaria tra il creatore e i suoi antenati. E quella vera, dell’autore, irrompe nella vicenda e diventa essa stessa personaggio che aiuta la narrazione con il reperimento di oggetti utili alla storia (broccoli, zollette di zucchero, carbonella..) e che pone domande dirette a nonna Cesira, da cui il tutto si dipana. Continua a leggere

Ariaferma, eppure un poco mossa

Considerazioni sul film “Ariaferma” di Leonardo Di Costanzo, 2021

di Cristina Sironi*

Che cosa mi aspettavo da un film che si svolge in un carcere in dismissione, in stato di abbandono? Non mi ero fatta un’idea precisa, ma speravo in qualcosa di buono, anche solo per andare oltre le denunce che da anni regolarmente riempiono le pagine dei giornali, senza che mai nulla di significativo accada veramente per migliorare la situazione disastrosa e incivile delle nostre carceri. Bene, invece ne sono uscita entusiasta: il film è bellissimo, ricco, intenso, con molti spunti su cui riflettere e ragionare, tanto che vorrei tornare a vederlo ancora. Continua a leggere

Il tempo che resta

di Cristina Sironi *

Spesso capita di andare al cinema a vedere un film tratto da un libro (generalmente preferiamo il libro).  In questo caso  invece si tratta di un film che precede il testo, scritto successivamente. Stiamo parlando di “Tra 5 minuti in scena” del 2013 (ora anche in DVD, vedi anche post su Scambi di Prospettive) di Laura Chiossone, regista di corti e di “Mamma a carico” (Einaudi, 2015) di Gianna Coletti, attrice, ispiratrice del film, oltre che autrice del libro. Continua a leggere

La Famiglia Belier

di Francesca Susani *

51040Weekend lungo al mare, nel piccolo cinema di paese, che più che un cinema sembra un salottino dove ritrovarsi con i compagni di spiaggia, danno “La Famiglia Belier“, che non ero riuscita ad andare a vedere in città.
Ci trascino tutta la famiglia, compresa mia madre e l’amico di mio figlio maggiore, in trasferta con noi. Tre generazioni quindi: gli adulti ne usciranno con gli occhi lucidi, i fanciulli forse con qualche pensiero in più su cui riflettere.

E’ un film sulla famiglia… Sulla fatica del distacco. Solo che la famiglia in questo caso è sordomuta: padre, madre e il fratello minore di Paula Belier, che sordomuta non è e che si arrabatta tra l’aiutare nell’azienda agricola di famiglia, fare da tramite con il mondo per i suoi genitori, e vivere la sua vita da adolescente, con i suoi studi, le sue amicizie, le sue passioni, i suoi amori.
Un tema classico, l’avevamo già trovato in Billy Elliot: insegnante di paese (questa volta di musica) scopre dote particolare in giovane allieva (questa volta la voce) e le propone di portarla lontano, a Parigi, lontano dalle sue mucche, dai suoi formaggi, dalla sua famiglia. Continua a leggere